Creta e i suoi terremoti: il posto più pericoloso d’Europa
Creta e i suoi terremoti: il posto più pericoloso d’Europa. L’isola si trova a circa 95 km dalle coste della Grecia continentale. E’ circondata da tantissime isole minori e isolotti, tra cui Gozzo, il punto più meridionale dell’Europa fisica.
Il suo nome, Creta, deriva dalla presenza di una grandissima quantità di creta (o argilla), materiale con cui gli abitanti in passato costruivano utensili e vasi.
Un piccolo paradiso terrestre che in realtà è probabilmente il posto più pericoloso d’Europa.
I più forti terremoti che la storia sismica europea ricordi hanno colpito Creta! Un luogo sismicamente fatale con una potenza sismica che si può scatenare in ogni momento capace di magnitudo elevatissime.
Basti pensare che nella lista dei cinque terremoti più forti di sempre in Europa….ben tre hanno colpito Creta:
8.5 Creta (21/07/365 +Tsunami 60’000 vittime) – Grecia
8.0 Creta (08/08/1303 +Tsunami) – Grecia
7.5 Creta (16/02/1810 +Tsunami) – Grecia
7.9 Vrancea 26/10/1802 – Romania
Da milioni di anni il Mediterraneo è sede dello scontro tettonico tra la placca europea e quella africana che nel mar Egeo va in subduzione(ossia si immerge) al di sotto della cosiddetta microplacca Egea. Questo accade lungo il cosiddetto “arco ellenico”, un vero e proprio piano di subduzione.
I terremoti più forti di sempre ad aver colpito la Grecia
Il 21 luglio del 365 un terremoto megathrust di magnitudo M8.5 distrusse Creta e la sollevò di 9 metri! Ancora oggi si possono vedere sul territorio i segni di quel colossale sollevamento! Nell’immagine si possono vedere le caverne marine che oggi, a distanza di 2000 anni, sembrano normali colline!
Il sisma provocò un tremendo tsunami che colpì praticamente tutto il Mediterraneo anche le coste italiane.
Altro terremoto fortissimo nel 1303 con magnitudo M8.0 sempre nella zona di Creta! Il sisma ha prodotto violente scosse del terreno, distruggendo molte città e uccidendo migliaia di persone. Ha anche prodotto un potente tsunami, che si è spinto fino a 3 km nell’entroterra nel delta del Nilo.
Il 12 agosto 1956, invece, le isole del Dodecaneso sono state colpite da un terremoto di magnitudo M7.7. L’evento ha prodotto violente scosse del terreno, 53 morti e un grande tsunami. Il sisma è stato seguito 13 minuti dopo da una scossa di magnitudo 7.2 vicino a Santorini. Un terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito più o meno la stessa area di stanotte il 4 febbraio del 1867, distruggendo 8.000 case e producendo un grande tsunami.
Creta: un luogo dove la prevenzione è fondamentale
Genova: suona la sirena per il varo dell’ultima campata del ponte
Genova: suona la sirena per il varo dell’ultima campata del ponte. Portato in quota questa mattina l’ultimo pezzo dell’impalcato del cantiere più importante d’Italia. Il viadotto unisce nuovamente i due lati della Valpolcevera al posto del vecchio ponte Morandi, che era crollato il 14 agosto del 2018 causando ben 43 morti e molti feriti. Ennesimo tragico esempio di una prevenzione che non funziona, di una sicurezza sempre più spesso messa da parte.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla di una “giornata speciale”, “una ferita sanata” e ribadisce: “lo stato non ha mai abbandonato Genova”.
Il viadotto, il cui impalcato è realizzato interamente in acciaio, è lungo 1067 metri ed è composto da 19 campate poste a 40 metri di altezza sorrette da 18 piloni.
Renzo Piano, il senatore archistar che lo ha progettato: “Non è una festa ma è un lavoro che si completa con grande orgoglio“.
#pontedigenova – Conte: “Una luce che dà speranza all’Italia intera”
“Genova ci insegna a ripartire insieme“, sono state le parole di Conte – non ci fermeremo ad additare nemici. Questa comunità ha saputo riprendere il cammino ed è una luce che dà speranza all’Italia intera”. Conte ha suonato il pulsante, qualche minuto dopo le dodici, che ha dato il via alle sirene del cantiere e a un lungo applauso.
Il timelapse del varo dell’ultima campata del Ponte di Genova
Incredibile ed emozionante il varo dell’ultima campata del Ponte di Genova direttamente dal canale Youtube de LaStampa.
Infrastrutture e viabilità italiana: a quando la prossima tragedia?
Senza dimenticare lo stato pietoso delle infrastrutture italiane, della recente tragedia sfiorata per il crollo del ponte di Albiano Magra e di tante criticità che purtroppo conosceremo nel prossimo, oscuro, futuro.
Pozzuoli: sciame sismico sopra il SuperVulcano. Alle 4:59 del 26 aprile 2020 scossa di terremoto di ML3.1 localizzata a Pozzuoli (NA) ad una profondità di 3 km. Un terremoto superficiale.
La scossa è stata chiaramente avvertita dalla popolazione del golfo di Pozzuoli.
E’ in corso uno sciame sismico che è iniziato ieri in occasione della Festa della Liberazione: 25 aprile 2020. Sciame sismico assolutamente modesto con terremoti non percettibili. In totale otto scosse di terremoto con quella da ML3.1 di picco di stamattina.
Pozzuoli: lo sciame sismico deve preoccupare?
Osservando i dati dell’Istituto Nazione di Geologia e Vulcanologia verrebbe da dire che non c’è nessuna novità. La scossa di magnitudine ML3.1 registrata questa notte è la più “forte” dal 2019.
A Pozzuoli, dal 2019, sono stati registrati solo una decina di terremoti sopra magnitudo ML2.0. Vero è che tutti i sisma con ML maggiore di 2.0 sono avvenuti quest’anno come a dimostrare che qualcosa di nuovo stia accadendo.
In realtà, fino ad ora e a meno di nuovi futuri eventi, la situazione appare essere del tutto normale considerando la natura dell’area.
Campi Flegrei: è iniziato un nuovo ciclo di caldera
Gli scienziati di tutto il mondo tengono sotto osservazione l’area dei campi Flegrei. Da sempre.
Un recente studio apparso su Science Advances nel 2018 dichiarò che sta iniziando un nuovo ciclo di caldera. Nuova era geologica della caldera dei Campi Flegrei significa una imminente eruzione dalla camera magmatica che preoccupa tutto il mondo?
I Campi Flegrei hanno avuto diverse eruzioni. 39000 e 15000 anni fa quelle più violente. L’ultima eruzione della zona avvenne nel 1538 e, anche se immensamente meno violenta delle precedenti, generò il Monte Novo.
Nel 2017 il vulcanologo Luca De Siena dimostrò che la camera magmatica si trova sotto Pozzuoli perché lo spessore delle rocce sottostanti la caldera ha fatto sfogare gli stress del magma lateralmente ad essa.
Per questo pericoloso vulcano manca un’esperienza diretta di quel che accade poco prima di un’eruzione, a differenza di altri vulcani che eruttano frequentemente, come l’Etna, facili da prevedere. Per vulcani quiescenti da secoli invece, è molto difficile trovare una strada che permetta di prevedere con un certo anticipo l’arrivo di un’eruzione. Solo quando si ha una forte sismicità, forti variazioni chimico/fisiche nei gas e un veloce sollevamento del suolo (come quello che si ebbe tra il 1983 e il 1984 e che portò all’evacuazione della città di Pozzuoli) si realizza che un’eruzione potrebbe essere imminente. Nel 1984 però, anche se il suolo si sollevava di 2,5mm al giorno, non avvenne nessuna eruzione. Da ciò si capisce che ancora siamo lontani dal prevedere la prossima eruzione.
Campi Flegrei: cos’è il bradisismo
L’area dei Campi Flegrei è caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, che consiste in un lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo. Sebbene il meccanismo del bradisismo non sia stato ancora completamente compreso, è opinione consolidata che le cause del fenomeno risiedano in variazioni del sistema vulcanico. L’aumento di temperatura e di pressione nelle rocce del sottosuolo determinano infatti il sollevamento dell’area secondo una geometria a “cupola” centrata sulla città di Pozzuoli.
E’ bene precisare che una crisi bradisismica non segnala necessariamente l’approssimarsi di un’eruzione. Tuttavia è in grado, anche da sola, di causare danni agli edifici e disagi alla popolazione.
L’evoluzione del bradisismo nel corso dei secoli è visibile vicino al porto di Pozzuoli sulle colonne del Serapeo, un mercato di epoca romana, inizialmente considerato tempio dedicato a Serapide. Su di esse si ritrovano i fori prodotti dai litodomi, un tipo di molluschi marini che vive in ambiente costiero intertidale, ovvero in una zona del litorale che dipende dalle maree. La presenza dei litodomi testimonia il lento processo di abbassamento dell’area, iniziato in epoca successiva a quella romana.
Sebbene una crisi bradisismi non significhi imminente eruzione, gli effetti sismici di tale crisi possono generare situazioni di pericolo. Ogni abitante dell’area dei Campi Flegrei dovrebbe accrescere la sua earthquake culture con l’applicazione dei sette passi della sicurezza antisismica. E prepararsi per l’arrivo di un forte sisma.
Specialmente perchè l’area di Pozzuoli appare essere del tutto impreparata all’arrivo di un forte sisma. Di certo la Protezione Civile ha individuato per Pozzuoli una immensa area rossa che, in caso di attività eruttiva, significherà evacuazione totale dell’area.
Terremoto: Fissare i mobili al muro può salvare la vita
Terremoto: Fissare i mobili al muro può salvare la vita. La tua casa può diventare una trappola in caso di terremoto: i mobili si possono rovesciare impedendo la fuga delle persone all’interno dell’abitazione!
Nelle zone ad elevata pericolosità sismica piccoli accorgimenti possono significare molto in tema di sicurezza:
ancora i mobili alle pareti della tua casa
togli oggetti pesantidalle parti alte di mensole e mobili
Questi due semplicissimi accorgimenti ti permetteranno di non ferirti durante un forte sisma e di poter scappare di casa quando il movimento tellurico finirà.
Il video qui sotto dimostra il pauroso scuotimento cui è soggetto un edificio durante un terremoto. La parte strutturale può anche resistere alle onde sismiche ma c’è la forte possibilità di rimanere incastrati sotto mobilia o colpiti da oggetti pesanti che cadono da mensole alte.
Studia i sette passi della sicurezza in caso di terremoto
In Italia bisogna lavorare sulla prevenzione del terremoto, attuando tecniche e comportamenti atti alla diminuzione degli effetti legati ad un sisma distruttivo.
Sette semplici passi che aumentano la sicurezza per la tua famiglia in caso di terremoto: studia tutte le piccole attenzioni che potrebbero salvare la vita tua e dei tuoi cari.
Sisma ML 2.8 magnitudo avvertito vicino a Fabriano (AN)
Sisma ML 2.8 magnitudo avvertito vicino a Fabriano (AN). Risveglio agitato per gli abitanti della zona di Fabriano. Distintamente avvertito dalla popolazione locale. Alle ore 07:46 il servizio sismico nazionale ha rilevato un terremoto di magnitudo L2.8 alla profondità di 7,7km con epicentro localizzato su Cerreto D’Esi.
Il rivelato terremoto ha subito dato il suo feedback individuando la zona in corrispondenza di Fabriano, Cerreto D’Esi, Serra San Quirico e Sassoferrato.
Subito dopo, tenendo presente la tempistica di lavorazione di INGV, la rete ha ufficializzato l’intensità del terremoto.
La procedura dell’Istituto Nazionale Geologia e Vulcanologia impiega di media tra i 15 e i 30 minuti per la pubblicazione dei dati: qui è descritto come fa.
Prevenzione terremoto: i setti passi che ti salvano la vita
E’ di fondamentale importanza lavorare sulla prevenzione del terremoto, attuando tecniche e comportamenti atti alla diminuzione degli effetti legati ad un sisma distruttivo. Sette semplici passi che aumentano la sicurezza per la tua famiglia in caso di terremoto.
Nelle zone così sismicamente attive bisogna cominciare a mettere in atto azioni semplici in grado di salvarci la vita, come fissare i mobili alle pareti e togliere gli oggetti pesanti dai ripiani più alti.
Trema il Gargano: scossa magnitudo 3.7 a Poggio Imperiale
Trema il Gargano: scossa magnitudo 3.7 a Poggio Imperiale. Una forte scossa di terremoto, con epicentro vicino Poggio Imperiale nelle vicinanze Apricena e Lesina, è stata avvertita alle 4.57 del 18 aprile 2020 nella zona del Gargano. Avvertita distintamente anche a Torremaggiore, San Severo, Chieuti, San Paolo di Civitate e Serracapriola. Ma anche a San Nicandro, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Rignano e Monte Sant’Angelo.
Altra piccola scossa di magnitudine 2.0 alle 6.31 ovviamente non percepita.
Territorio colpito da grandi terremoti
Il territorio del Gargano è stato colpito da grandi terremoti nella storia. L’area di Poggio Imperiale/Apricena nel corso del secolo scorso ha avuto diversi terremoti con magnitudo M da 3,48 a 5,55.
La zona di Lesina e Apricena fu epicentro di un fortissimo sisma nel 1627 (30 luglio 1627) che registrò forte distruzione con intensità su Scala Mercalli di oltre 10.
Le aree della penisola garganica sono state fortemente colpite da tanti eventi tellurici durante il secolo scorso:
Gargano 30 settembre 1995 : intensità Imax=6 (scala MCS)
Gargano 19 giugno 1975 : intensità Imax=6-7 (scala MCS)
Gargano 18 agosto 1948 : intensità Imax=7-8 (scala MCS)
Peschici 31 maggio 1946 : intensità Imax=10 (scala MCS)
Lo studio delle faglie e delle zone sismogeniche tramite DISS.3, evidenzia che tutto il Gargano è percorso orizzontalmente da due faglie che si uniscono nei pressi di Rignano Garganico:
Faglia “San Marco in Lamis-Mattinata” (ad est)
Faglia “Ripabottoni-San Severo” (ad ovest)
Le faglie hanno profondità prossima ai 25 km e possono sprigionare terremoti con magnitudine massima attesa Mw=6,7.
Lecito quindi attendersi in futuro altri eventi sismici in queste zone.
Anche se sappiamo che qui sicuramente in futuro ci saranno altri forti terremoti purtroppo non possiamo dire quando ci saranno.
E’ però di fondamentale importanza lavorare sulla prevenzione del terremoto, attuando tecniche e comportamenti atti alla diminuzione degli effetti legati ad un sisma distruttivo. Sette semplici passi che aumentano la sicurezza per la tua famiglia in caso di terremoto.
Nelle zone così sismicamente attive bisogna cominciare a mettere in atto azioni semplici in grado di salvarci la vita, come fissare i mobili alle pareti e togliere gli oggetti pesanti dai ripiani più alti.
Guarda il video qui sotto per capire come mobili ed oggetti possano diventare mortali.
Nusco:terremoto ML3.3 risveglia antiche paure. Nel cuore delle località colpite dal tremendo terremoto dell’Irpinia, a quasi 40 anni di distanza, la terra torna a tremare.
L’epicentro è stato localizzato a 4 km a sud-est di Nusco e ipocentro a una profondità di 11 chilometri e magnitudo 3.3. Il movimento tellurico è stato registrato alle 7:35 di oggi 15 aprile 2020.
Il sisma è stato percepito anche nella costiera amalfitana, ad Avellino e nel salernitano.
Ipocentro a 11 km di profondità. Come nel 1980
Il terremoto è partito da una spaccatura della faglia avvenuta a 11 km di profondità. Un evento tipico della sismologia del luogo. Anche lo storico terremoto dell’Irpinia del 1980 partì da una profondità simile, circa 10 km. Allora il sisma purtroppo causò circa 280.000 sfollati e oltre 2900 morti. Il terremoto ML3.3 risveglia antiche paure ma può essere prevenuto.
Come convivere con il terremoto
Anche se il terremoto è visto, ancora, come un evento imprevedibile ed incontrollabile, in realtà tutti noi possiamo fare molto per cercare di prevenirlo.
Prevenzione significa mettere in atto tutta una serie di azioni che ci permetteranno di ridurre gli effetti di un eventuale forte terremoto.
La zona di Nusco e di Avellino è ad altissimo rischio sismico. Oramai sappiamo dove ci sarà prossimamente un nuovo forte sisma. Sappiamo esattamente dove colpirà. Visto che nel 1980 è stata colpita da un evento sismico con magnitudo pari a 6,9 Richter (X grado Scala Mercalli), la stessa in futuro potrebbe essere colpita da un evento avente potenza simile se non superiore. E’ importante, ad esempio, organizzare la propria famiglia per effettuare tutto quanto necessario per una corretta prevenzione terremoto come fissare i mobili ai muri e togliere oggetti pesanti.