Amatrice: dopo 4 anni pochi segnali di rinascita. La nuova Amatrice non c’è ancora. Quattro anni dopo il sisma (preceduto dal boato) che rase al suolo il comune del Reatino, insieme ad Accumoli, attende ancora la piena ricostruzione. I cantieri e le gru ci sono, i lavori vanno avanti, ma percorrendo le strade di montagna che attraversano il territorio colpito dalla scossa del 24 agosto 2016 si è ancora costretti a fare i conti con una ferita non rimarginata. Anche se non c’è più il grosso delle macerie, alcune frazioni, ormai disabitate, sono rimaste tali e quali come riporta Ansa.
Il commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini: “Siamo indietro ma con le nuove regole possiamo ripartire”.
Soltanto 186 interventi pubblici conclusi su 2.347: “Decreto semplificazioni, sismabonus ed ecobonus devono rappresentare la svolta”.
Sono oltre 100, invece, gli appartamenti di edilizia abitativa, già ultimati o in fase di ultimazione, sempre ad Amatrice. Saranno consegnati ad altrettante famiglie entro Natale, una volta ultimati gli allacci alla rete fognaria e idrica. Piccoli Passi verso la normalità?
Dopo 4 anni manca ancora il piano della ricostruzione: come fa a rinascere Amatrice?
Per quanto riguarda il centro storico di Amatrice, il cuore antico della città che non c’è più, il Comune sta affidando l’incarico per la redazione del Piano di ricostruzione che riguarda anche le frazioni perimetrate. E’, invece, già in approvazione il Programma straordinario per la ricostruzione di Accumoli.
Crescono le proteste degli abitanti. Solo poche settimane fa, all’ingresso di Amatrice in corrispondenza della diga di Scandarello, sono apparsi striscioni di protesta verso il Governo e, in generale, la Politica.
Per il 24 agosto è stato proclamato il lutto cittadino nella cittadina reatina in memoria delle vittime del terremoto.