Pericolo attacco nucleare: il bunker Soratte potrebbe salvare vite umane?

In caso di attacco nucleare, considerata la vicinanza dalle zone di guerra e l’elevato rischio esistente, il bunker antiatomico esistente nel cuore del monte Soratte potrebbe salvare le vite degli abitanti dei comuni limitrofi?

Gli abitanti di Civita Castellana, di Rignano Flaminio, di Viterbo o di Riano potrebbero correre a rifugiarsi nel bunker in caso di necessità?

Prevenzione Terremoto, trattando di temi inerenti la prevenzione in caso di calamità naturali, intende affrontare anche questa opportunità.

Che cosa è il “Bunker Soratte”?

Il Bunker Soratte è una struttura sotterranea situata sotto il monte Soratte, a circa 40 km a nord di Roma, ed è stato costruito durante la Guerra Fredda per fungere da rifugio in caso di attacco nucleare o altre emergenze di grande portata. Il bunker, progettato per ospitare un numero limitato di persone in caso di necessità, è stato utilizzato principalmente per scopi militari e di protezione delle alte autorità italiane. Attualmente è utilizzato come Museo ed ha valenza storica oltre che è possibile visitarlo.

Esiste davvero la possibilità di un attacco nucleare?

La trasmissione Farwest (andata in onda su Rai3 il 20/12/2024) aveva parlato della crescente paura per una possibile guerra nucleare in Europa.

Nell’occasione è stato intervistato anche il sig. William Sersanti (Associazione Bunker Soratte) che aveva affermato che molte persone avevano chiamato telefonicamente l’Associazione per “…sapere se fosse stato possibile andare a nascondersi nel bunker” (ovviamente in caso di attacco).

Potenzialità del Bunker Soratte in caso di attacco nucleare

In un contesto di emergenza nucleare, il Bunker Soratte potrebbe teoricamente svolgere un ruolo di sicurezza, ma la sua capacità di “salvare” la popolazione dei comuni limitrofi dipenderebbe da vari fattori:

  1. Capacità di Ospitare la Popolazione:
    • Il bunker è progettato per accogliere un numero relativamente ristretto di persone.
    • Quindi, per una popolazione più vasta, come quella dei comuni limitrofi (che potrebbero essere decine di migliaia di persone), il bunker non potrebbe ospitare tutti.
  2. Accesso e Logistica:
    • La posizione del bunker è relativamente lontana dalle aree densamente popolate e potrebbe esserci una notevole difficoltà nel garantire l’accesso rapido a una popolazione molto vasta.
    • Inoltre, in un contesto di attacco nucleare, potrebbero esserci gravi interruzioni nelle infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie), ostacolando l’accesso al bunker.
  3. Durata e Sostenibilità:
    • Un aspetto critico di un rifugio nucleare è la durata dell’autosufficienza. Il bunker Soratte, pur essendo dotato di sistemi per l’autosufficienza energetica, di approvvigionamento idrico e di ventilazione, è progettato per periodi limitati.
    • Con un’affluenza massiccia di persone, sarebbe difficile garantire cibo, acqua, e sanità per un periodo prolungato senza risorse aggiuntive e un sistema di supporto adeguato.
  4. Sicurezza e Protezione:
    • Il bunker è protetto contro radiazioni nucleari, esplosioni e attacchi diretti, ma non è progettato per affrontare una crisi su vasta scala. L’intera infrastruttura sanitaria, di sopravvivenza e di gestione di un’emergenza dovrebbe essere attrezzata per gestire numeri significativamente più alti di persone.
  5. Tipo di Attacco Nucleare:
    • Se l’attacco nucleare fosse localizzato e avvenisse a una distanza sufficiente dal bunker, la sua funzione di rifugio sarebbe molto più efficace. Tuttavia, se l’attacco fosse su scala globale con una dispersione diffusa di radiazioni, il bunker potrebbe non essere sufficiente da solo per proteggere una popolazione così vasta per un lungo periodo.

Conclusioni

Il Bunker Soratte oggettivamente non può rappresentare un possibile rifugio alle popolazioni locali in caso di attacco nucleare. Tecnicamente potrebbe offrire protezione a un numero limitatissimo di persone, principalmente in un contesto di attacco nucleare localizzato o di emergenza a breve termine. Tuttavia, non sarebbe in grado di “salvare” l’intera popolazione dei comuni limitrofi, a meno che non fosse implementato un sistema di evacuazione e supporto molto più ampio e organizzato. Inoltre, le sue capacità di supporto a lungo termine e la gestione della logistica sarebbero limitate, il che ridurrebbe l’efficacia in un’eventuale crisi prolungata.

Potrebbe invece essere ipotizzato un suo utilizzo per mettere in sicurezza le più alte cariche statali in caso di attacco nucleare, ma dovrebbe essere riconvertito in tempi strettissimi.

Allo stato attuale la sua gestione è ancora in mano ai volontari dell’Associazione Bunker Soratte, segno quindi che, almeno per il momento, il Governo Meloni non ritenga idonea l’ipotesi di un suo imminente utilizzo.