Creta e i suoi terremoti: il posto più pericoloso d’Europa
Creta e i suoi terremoti: il posto più pericoloso d’Europa. L’isola si trova a circa 95 km dalle coste della Grecia continentale. E’ circondata da tantissime isole minori e isolotti, tra cui Gozzo, il punto più meridionale dell’Europa fisica.
Il suo nome, Creta, deriva dalla presenza di una grandissima quantità di creta (o argilla), materiale con cui gli abitanti in passato costruivano utensili e vasi.
Un piccolo paradiso terrestre che in realtà è probabilmente il posto più pericoloso d’Europa.
I più forti terremoti che la storia sismica europea ricordi hanno colpito Creta! Un luogo sismicamente fatale con una potenza sismica che si può scatenare in ogni momento capace di magnitudo elevatissime.
Basti pensare che nella lista dei cinque terremoti più forti di sempre in Europa….ben tre hanno colpito Creta:
8.5 Creta (21/07/365 +Tsunami 60’000 vittime) – Grecia
8.0 Creta (08/08/1303 +Tsunami) – Grecia
7.5 Creta (16/02/1810 +Tsunami) – Grecia
7.9 Vrancea 26/10/1802 – Romania
Da milioni di anni il Mediterraneo è sede dello scontro tettonico tra la placca europea e quella africana che nel mar Egeo va in subduzione(ossia si immerge) al di sotto della cosiddetta microplacca Egea. Questo accade lungo il cosiddetto “arco ellenico”, un vero e proprio piano di subduzione.
I terremoti più forti di sempre ad aver colpito la Grecia
Il 21 luglio del 365 un terremoto megathrust di magnitudo M8.5 distrusse Creta e la sollevò di 9 metri! Ancora oggi si possono vedere sul territorio i segni di quel colossale sollevamento! Nell’immagine si possono vedere le caverne marine che oggi, a distanza di 2000 anni, sembrano normali colline!
Il sisma provocò un tremendo tsunami che colpì praticamente tutto il Mediterraneo anche le coste italiane.
Altro terremoto fortissimo nel 1303 con magnitudo M8.0 sempre nella zona di Creta! Il sisma ha prodotto violente scosse del terreno, distruggendo molte città e uccidendo migliaia di persone. Ha anche prodotto un potente tsunami, che si è spinto fino a 3 km nell’entroterra nel delta del Nilo.
Il 12 agosto 1956, invece, le isole del Dodecaneso sono state colpite da un terremoto di magnitudo M7.7. L’evento ha prodotto violente scosse del terreno, 53 morti e un grande tsunami. Il sisma è stato seguito 13 minuti dopo da una scossa di magnitudo 7.2 vicino a Santorini. Un terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito più o meno la stessa area di stanotte il 4 febbraio del 1867, distruggendo 8.000 case e producendo un grande tsunami.
Creta: un luogo dove la prevenzione è fondamentale
Creta e Giappone: stessa causa alla base del sisma?
Creta e Giappone: stessa causa alla base del sisma? L’isola di Creta prende il nome dall’argilla che è presente nel sottosuolo. Interessante scoprire come lo stesso materiale sia stato la causa del tremendo sisma che sconvolse il Giappone l’11 marzo del 2011. Per capire l’origine di quel drammatico sisma che generò una magnitudo M9.0 fu avviato uno studio che riuscì a fare carotaggi in profondità proprio sulla faglia. Gli studiosi scoprirono, tra le altre cose, che la stratigrafia del terreno della faglia giapponese conteneva una grandissima quantità di…argilla! “Si tratta dell’argilla più scivolosa che si possa immaginare”, ha detto Christie Rowe, della McGill University a Montreal, in Canada, coautrice dello studio. “Al tatto, è del tutto simile a un lubrificante.”
Che ci sia una relazione? Entrambe le zone sono di subduzione…ed entrambe ricche di argilla.
Creta: zona di subduzione e terremoti di megathrust
Creta si trova proprio sopra la zona di subduzione dove la placca africana si incunea sotto quella euroasiatica sotto al Mar Egeo: il cosiddetto “arco ellenico”. I terremoti di megathrust si verificano proprio nelle zone di subduzione ai confini distruttivi della placca convergente, dove una placca tettonica è forzata sotto l’altra, causata dallo slittamento lungo la faglia di spinta che forma il contatto tra di loro. Questi terremoti interplati sono i più potenti del pianeta, con magnitudini momento (Mw) che possono superare 9,0. Nessun altro tipo di attività tettonica di origine terrestre ha prodotto terremoti di questa portata.
Molto interessanti le ricostruzioni di Iris.edu che ha ricostruito il generarsi del terremoto (e tsunami) in caso di subduzione.
Ennesima dimostrazione che oramai sappiamo perfettamente dove un sisma colpirà. Possiamo attenderci anche la magnitudo che sarà in grado di raggiungere. Abbiamo quindi il dovere di lavorare a piccoli passi sulla “earthquake culture” (cultura del terremoto) per prevenire i danni da esso provocati ed evitare vittime.
Terremoto Creta: panico e allerta tsunami. Una fortissima scossa è stata avvertita oggi a sud dell’isola di Creta in Grecia.
Terremoto Creta: panico e allerta tsunami. Una fortissima scossa è stata avvertita oggi a sud dell’isola di Creta in Grecia. Il sisma, registrato alle 14.51 italiane ed è stato di magnitudo 6.6 secondo il sistema di rilevazione statunitense Usgs. L’epicentro è stato, a 16 chilometri di profondità, a Nea Anatoli, a sud di Creta. La scossa è stata avvertita chiaramente dalla popolazione ovviamente terrorizzata.
Sciame sismico in atto e allerta tsunami
La scossa principale ha avuto una magnitudo 6.6. A ripetizione altre fortissime scosse si sono susseguite e, al momento, la terra sembra non smettere di tremare:
12:51 : magnitudo 6.6
13:33 : magnitudo 5.4
13:45 : magnitudo 4.7
14:21 : magnitudo 4.7
Il terremoto è stato anche avvertito ad Atene, capitale greca. Essendo il sisma avvenuto in mare è scattato l’allarme tsunami. Paura soprattutto a Heraklion e Lassithi. La scossa è stata avvertita in varie zone dell’isola ma al momento non vi sono notizie di feriti o danni.
Il boato che precede il terremoto è uno degli aspetti scientifici che più terrorizza. Cosa si nasconde dietro il sinistro rumore che spesso anticipa la devastazione?
Ogni terremoto ha una propria storia sismica che lo ha generato e effetti macrosismici unici.
Molte caratteristiche però si ripetono sempre. Sicuramente una delle caratteristiche più spaventose, anche da ricordare, è il rumore del terremoto.
Il rumore che precede un terremoto non è sempre uguale e molto dipende dal grado di impressionabilità di chi lo vive per poi raccontarlo.
A volte è percepito come un rombo, a volte come un cupo boato altre volte come uno schiocco.
Scientificamente il boato è causato dalle onde P, le più veloci generate dal terremoto, che si propagano dall’ipocentro in ogni direzione. Le onde P anticipano di qualche secondo, in funzione della magnitudo e della distanza, l’arrivo delle onde S che scuotono il terreno e sono le principali cause di distruzione. In Giappone si usa la velocità delle onde P per inviare un allarme automatico per avvertire la popolazione dell’arrivo di un sisma.
Quando le onde primarie P dall’ipocentro raggiungono la superficie del suolo, quest’ultimo si comporta come una cassa di risonanza facendo a sua volta vibrare l’aria che ne è in contatto.
La vibrazione del terremoto quindi ha ora due componenti: le vibrazioni che si propagano nel suolo e quelle nell’aria.
Queste ultime, viaggiando mediamente più velocemente di quelle del suolo, raggiungono prima l’orecchio della persona che le percepisce come il rumore del terremoto. Che poi arriva subito dopo.
Esempi storici di “boati” che hanno generato i terremoti
In rete troviamo tantissime registrazioni audio che raccontano il rumore del terremoto.
Questa ricostruzione audio ci racconta il grande sisma Mw9.0 del Giappone, nel 2011. Incredibile come si uniscono bene prima le onde P poi le onde S:
A far chiarezza scientifica è un’interessante studio chiamato “Earthquake sound perception” di Patrizia Tosi, Paola Sbarra e Valerio De Rubeis pubblicato su AGU.
Dallo studio emerge che il suono è un effetto prodotto da quasi tutti i terremoti. Utilizzando un questionario basato sul web sugli effetti dei terremoti che includeva domande relative al suono sismico, si sono raccolte 77.000 risposte per i recenti terremoti superficiali italiani. Un’analisi dell’attenuazione dell’udibilità ha indicato che la diminuzione della percentuale di intervistati che ascolta il suono era proporzionale al logaritmo della distanza epicentrale e dipendente linearmente dall’entità del terremoto, in conformità con il comportamento dello spostamento del suolo.
Il suono è uno degli effetti più comuni riportati durante o immediatamente prima dell’inizio delle vibrazioni del suolo causate dai terremoti. In alcuni casi è stato registrato su nastro, aggiungendo prove per frequenze superiori a 20 Hz poiché la risposta del registratore a nastro scende di solito rapidamente al di sotto di tale valore.
Inoltre, è importante considerare i fattori che influenzano la propagazione del suono nello strato affiorante; come altri come la pressione, le variazioni di temperatura e il vento che influenza la propagazione del suono in tutta l’atmosfera. Altre fonti significative di rumore, in particolare nelle aree urbane, sono oggetti i cui movimenti sono amplificati dall’effetto di superficie libera e dalle loro interazioni non lineari. Inoltre, nelle aree urbane la percezione del suono sismico può essere disturbata dal rumore antropico. Tuttavia, questo aspetto del fenomeno sismico non deve essere trascurato. In effetti, sebbene il suono del terremoto non causi danni, può provocare paura e creare panico.
Perchè gli animali possono sentire prima l’arrivo del terremoto
Dai dati sismometrici sappiamo che i terremoti generalmente irradiano onde sismiche principalmente nella gamma di frequenze da 0,01 a 10 Hz, anche se possono generare frequenze più elevate. Gli umani possono sentire le onde sonore principalmente nell’intervallo da 20 a 20.000 Hz. Il risultato è che solo le onde sismiche con l’intonazione più alta (principalmente) risiedono nell’intervallo di frequenze per l’intonazione udibile più bassa, come confermato dalle registrazioni del suono che accompagnano i piccoli terremoti che indicano che le frequenze dominanti erano nell’intervallo da 5 a 60 Hz. Il risultato spiega perché non tutte le persone nello stesso posto ascoltano suoni sismici e perché alcuni animali fuggono nella paura. Molto dipende dalla sensibilità di un organismo ai toni bassi.
L’udibilità del suono del terremoto quindi è un fenomeno complesso indissolubilmente correlato:
alla fonte dell’evento (geometria, magnitudo, profondità, caduta statica e dinamica dello stress);
al terreno (distanza della sorgente, geologia, struttura di attenuazione e topografia);
all’aria (profilo di densità);
alla presenza di oggetti (edifici e mobili);
a fattori umani (soglia di udibilità e rumore antropico).
Genova: suona la sirena per il varo dell’ultima campata del ponte
Genova: suona la sirena per il varo dell’ultima campata del ponte. Portato in quota questa mattina l’ultimo pezzo dell’impalcato del cantiere più importante d’Italia. Il viadotto unisce nuovamente i due lati della Valpolcevera al posto del vecchio ponte Morandi, che era crollato il 14 agosto del 2018 causando ben 43 morti e molti feriti. Ennesimo tragico esempio di una prevenzione che non funziona, di una sicurezza sempre più spesso messa da parte.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla di una “giornata speciale”, “una ferita sanata” e ribadisce: “lo stato non ha mai abbandonato Genova”.
Il viadotto, il cui impalcato è realizzato interamente in acciaio, è lungo 1067 metri ed è composto da 19 campate poste a 40 metri di altezza sorrette da 18 piloni.
Renzo Piano, il senatore archistar che lo ha progettato: “Non è una festa ma è un lavoro che si completa con grande orgoglio“.
#pontedigenova – Conte: “Una luce che dà speranza all’Italia intera”
“Genova ci insegna a ripartire insieme“, sono state le parole di Conte – non ci fermeremo ad additare nemici. Questa comunità ha saputo riprendere il cammino ed è una luce che dà speranza all’Italia intera”. Conte ha suonato il pulsante, qualche minuto dopo le dodici, che ha dato il via alle sirene del cantiere e a un lungo applauso.
Il timelapse del varo dell’ultima campata del Ponte di Genova
Incredibile ed emozionante il varo dell’ultima campata del Ponte di Genova direttamente dal canale Youtube de LaStampa.
Infrastrutture e viabilità italiana: a quando la prossima tragedia?
Senza dimenticare lo stato pietoso delle infrastrutture italiane, della recente tragedia sfiorata per il crollo del ponte di Albiano Magra e di tante criticità che purtroppo conosceremo nel prossimo, oscuro, futuro.
Pozzuoli: sciame sismico sopra il SuperVulcano. Alle 4:59 del 26 aprile 2020 scossa di terremoto di ML3.1 localizzata a Pozzuoli (NA) ad una profondità di 3 km. Un terremoto superficiale.
La scossa è stata chiaramente avvertita dalla popolazione del golfo di Pozzuoli.
E’ in corso uno sciame sismico che è iniziato ieri in occasione della Festa della Liberazione: 25 aprile 2020. Sciame sismico assolutamente modesto con terremoti non percettibili. In totale otto scosse di terremoto con quella da ML3.1 di picco di stamattina.
Pozzuoli: lo sciame sismico deve preoccupare?
Osservando i dati dell’Istituto Nazione di Geologia e Vulcanologia verrebbe da dire che non c’è nessuna novità. La scossa di magnitudine ML3.1 registrata questa notte è la più “forte” dal 2019.
A Pozzuoli, dal 2019, sono stati registrati solo una decina di terremoti sopra magnitudo ML2.0. Vero è che tutti i sisma con ML maggiore di 2.0 sono avvenuti quest’anno come a dimostrare che qualcosa di nuovo stia accadendo.
In realtà, fino ad ora e a meno di nuovi futuri eventi, la situazione appare essere del tutto normale considerando la natura dell’area.
Campi Flegrei: è iniziato un nuovo ciclo di caldera
Gli scienziati di tutto il mondo tengono sotto osservazione l’area dei campi Flegrei. Da sempre.
Un recente studio apparso su Science Advances nel 2018 dichiarò che sta iniziando un nuovo ciclo di caldera. Nuova era geologica della caldera dei Campi Flegrei significa una imminente eruzione dalla camera magmatica che preoccupa tutto il mondo?
I Campi Flegrei hanno avuto diverse eruzioni. 39000 e 15000 anni fa quelle più violente. L’ultima eruzione della zona avvenne nel 1538 e, anche se immensamente meno violenta delle precedenti, generò il Monte Novo.
Nel 2017 il vulcanologo Luca De Siena dimostrò che la camera magmatica si trova sotto Pozzuoli perché lo spessore delle rocce sottostanti la caldera ha fatto sfogare gli stress del magma lateralmente ad essa.
Per questo pericoloso vulcano manca un’esperienza diretta di quel che accade poco prima di un’eruzione, a differenza di altri vulcani che eruttano frequentemente, come l’Etna, facili da prevedere. Per vulcani quiescenti da secoli invece, è molto difficile trovare una strada che permetta di prevedere con un certo anticipo l’arrivo di un’eruzione. Solo quando si ha una forte sismicità, forti variazioni chimico/fisiche nei gas e un veloce sollevamento del suolo (come quello che si ebbe tra il 1983 e il 1984 e che portò all’evacuazione della città di Pozzuoli) si realizza che un’eruzione potrebbe essere imminente. Nel 1984 però, anche se il suolo si sollevava di 2,5mm al giorno, non avvenne nessuna eruzione. Da ciò si capisce che ancora siamo lontani dal prevedere la prossima eruzione.
Campi Flegrei: cos’è il bradisismo
L’area dei Campi Flegrei è caratterizzata dal fenomeno del bradisismo, che consiste in un lento movimento di sollevamento e abbassamento del suolo. Sebbene il meccanismo del bradisismo non sia stato ancora completamente compreso, è opinione consolidata che le cause del fenomeno risiedano in variazioni del sistema vulcanico. L’aumento di temperatura e di pressione nelle rocce del sottosuolo determinano infatti il sollevamento dell’area secondo una geometria a “cupola” centrata sulla città di Pozzuoli.
E’ bene precisare che una crisi bradisismica non segnala necessariamente l’approssimarsi di un’eruzione. Tuttavia è in grado, anche da sola, di causare danni agli edifici e disagi alla popolazione.
L’evoluzione del bradisismo nel corso dei secoli è visibile vicino al porto di Pozzuoli sulle colonne del Serapeo, un mercato di epoca romana, inizialmente considerato tempio dedicato a Serapide. Su di esse si ritrovano i fori prodotti dai litodomi, un tipo di molluschi marini che vive in ambiente costiero intertidale, ovvero in una zona del litorale che dipende dalle maree. La presenza dei litodomi testimonia il lento processo di abbassamento dell’area, iniziato in epoca successiva a quella romana.
Sebbene una crisi bradisismi non significhi imminente eruzione, gli effetti sismici di tale crisi possono generare situazioni di pericolo. Ogni abitante dell’area dei Campi Flegrei dovrebbe accrescere la sua earthquake culture con l’applicazione dei sette passi della sicurezza antisismica. E prepararsi per l’arrivo di un forte sisma.
Specialmente perchè l’area di Pozzuoli appare essere del tutto impreparata all’arrivo di un forte sisma. Di certo la Protezione Civile ha individuato per Pozzuoli una immensa area rossa che, in caso di attività eruttiva, significherà evacuazione totale dell’area.
Sciame sismico in Sicilia: bisogna preoccuparsi? Lo sciame è in corso da giorni e sta sviluppando terremoti sempre più forti. Sta colpendo zone diverse, da Enna a Bompietro a Troina.
Lo sciame è da considerarsi legato ai fenomeni eruttivi in atto sul vicino vulcano Etna oppure apre nuovi scenari sismici e pericoli futuri?
Il vulcano Etna, il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica, sta mostrando una importante attività in queste settimane. Infatti dal 19 aprile 2020 nell’area del “cratere SEC”, spiegano i vulcanologi dell’Ingv di Catania, si evidenzia un’attività stromboliana accompagnata da intenso degassamento.
Nelle ultime ore però, all’attività eruttiva del vulcano, si sta accompagnando uno sciame sismico con il terremoto a Troina oggi, nel territorio dei mondi Nebrodi.
Troina, paesotto ai piedi dei monti Nebrodi, che oggi non è famosa in Italia solo come focolaio del coronavirus in Sicilia.
I monti Nebrodi sono stati investiti negli anni da diversi terremoti distruttivi. Il più recente dei quali risale al sisma del 31 ottobre 1961 con epicentro vicino Capizzi (EN) con intensità 8 della scala MCS e magnitudo Mw 5.33. In quegli anni era attivo anche l’Etna con eruzioni varie dal cratere di nord-est.
Terremoto magnitudo ML3.5 a Blufi (PA)
Un terremoto di ML3.5 ad una profondità di 36km vicino Blufi e Bompietro (PA). Un caso abbastanza isolato in un territorio che ha sempre subito gli effetti di terremoti, violenti, avvenuti in altre zone come sui monti Nebrodi o sui Monti Madonie.
Sciame sismico vicino a Troina
Lo sciame sismico che sta destando più preoccupazione in questi giorni è sicuramente quello localizzato a Troina (EN).
La zona non è sismicamente molto attiva ed ha un Peak ground acceleration (PGA) compreso tra 0,100 e 0,125 come evidente nella Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale(INGV). Piuttosto è prossima a zone sismicamente attive e, in particolare, al vulcano Etna.
Lo sciame di Troina si è attivato prima dell’inizio dell’eruzione dell’Etna, ossia il 18 aprile 2020 con un sisma ML 2.2 fino ad arrivare al terremoto oggi 25 aprile 2020:
18/04/2020 : ML2.4
20/04/2020 : ML2.1
23/04/2020 : ML3.0
23/04/2020 : ML2.7
23/04/2020 : ML2.1
23/04/2020 : ML2.3
23/04/2020 : ML2.3
23/04/2020 : ML2.2
24/04/2020 : ML2.4
24/04/2020 : ML2.0
25/04/2020 : ML3.2
25/04/2020 : ML2.4
25/04/2020 : ML3.5
25/04/2020 : ML2.6
Sovrapponendo le zone sismogeniche DISS.3 della Sicilia con i terremoti con magnitudo maggiore a ML3.0 si nota che la zona più attiva è proprio quella di Troina e Blufi-Bompietro. Tutti i terremoti dello sciame hanno la stessa caratterizzazione: una profondità prossima ai 30 km.
Questo può avere una molteplicità di interpretazioni. La prima, più ovvia, legata all’attività stromboliana dell’Etna. Come dimostra anche la storicità del terremoto dei Monti Nebrodi del 1961. La seconda ad un accumulo di energia nella parte meridionale dell’isola.
Il silenzio sismico della faglia Catania-Gela-Agrigento
A nord della Sicilia l’attività sismica della zona sismogenica “Southern Tyrrhenian” non è assente. Ciò è dimostrato da una serie di terremoti nel recente passato.
Provando a sovrapporre la mappa DISS.3 delle Zone sismogeniche italiane con gli ultimi terremoti con magnitudo ML>3.0 degli ultimi 365 giorni invece si scoprono cose molte interessanti.
Si nota un “silenzio” sismico importante in tutta la Zona sismogenica Castelvetrano-Gela e un solo sisma maggiore a ML3.0 a Ramacca il 20 gennaio 2020 (sulla zona sismogenica Gela-Catania) negli ultimi 365 giorni.
Silenzio sismico che è ancora più assordante con un solo sisma Mw4.2 a Palazzolo Acreide (SR) l’8 febbraio 2016 con periodo di studio dal 1985 ad oggi!
La zona sismogenica che unisce l’asse Catania-Gela-Agrigento si sta caricando? Queste zone, capaci di magnitudo ML6.0, potrebbero essere scenario di futuri e prossimi terremoti?
Non possiamo sapere se e quando ci sarà il prossimo terremoto in Sicilia ma di sicuro sappiamo che ci sarà un nuovo forte terremoto nell’isola.
In un periodo dove tutti sono incentrati sui sintomi influenza da coronavirus, prendere coscienza di ciò può salvare molte vite. Mirare ad un accrescimento della cultura del terremoto (earthquake culture). Prepararsi ad un possibile terremoto nei propri territori, adottando metodologie atte ad aumentare la sicurezza in caso di sisma.
Scossa di terremoto vicino Palermo. Alle ore 16:28 del 24 aprile 2020 i sismografi hanno rilevato una scossa di magnitudo ML3.5alla profondità di 36 km.
L’epicentro del sisma è stato localizzato vicino Bompietro(PA) con effetti avvertiti dalla popolazione delle zone di Ferrarello, Blufi, Alimena e Ciapampini. Ne da notizia l’INGV.
Al momento non si hanno notizie di danni a cose o persone.
Terremoto collegato all’eruzione dell’Etna?
L’Etna ha ripreso una importante emissione di cenere da cinque giorni. L’eruzione ha generato un pennacchio che si è innalzato fino a circa 5 chilometri di altezza dai crateri spinto verso i quadranti orientali del vulcano dai venti dominanti, si è progressivamente attenuato. E’ l’aggiornamento dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania sulla nuova fase eruttiva dell’Etna, che registra una regressione energica dei fenomeni che sono confinati tutti nella zona sommitale del vulcano.
Sicurezza e terremoto: le sette regole fondamentali
E’ di fondamentale importanza lavorare sulla prevenzione del terremoto, attuando tecniche e comportamenti atti alla diminuzione degli effetti legati ad un sisma distruttivo. Sette semplici passi che aumentano la sicurezza per la tua famiglia in caso di terremoto.
Nelle zone così sismicamente attive bisogna cominciare a mettere in atto azioni semplici in grado di salvarci la vita, come fissare i mobili alle pareti e togliere gli oggetti pesanti dai ripiani più alti.
Terremoto: Fissare i mobili al muro può salvare la vita
Terremoto: Fissare i mobili al muro può salvare la vita. La tua casa può diventare una trappola in caso di terremoto: i mobili si possono rovesciare impedendo la fuga delle persone all’interno dell’abitazione!
Nelle zone ad elevata pericolosità sismica piccoli accorgimenti possono significare molto in tema di sicurezza:
ancora i mobili alle pareti della tua casa
togli oggetti pesantidalle parti alte di mensole e mobili
Questi due semplicissimi accorgimenti ti permetteranno di non ferirti durante un forte sisma e di poter scappare di casa quando il movimento tellurico finirà.
Il video qui sotto dimostra il pauroso scuotimento cui è soggetto un edificio durante un terremoto. La parte strutturale può anche resistere alle onde sismiche ma c’è la forte possibilità di rimanere incastrati sotto mobilia o colpiti da oggetti pesanti che cadono da mensole alte.
Studia i sette passi della sicurezza in caso di terremoto
In Italia bisogna lavorare sulla prevenzione del terremoto, attuando tecniche e comportamenti atti alla diminuzione degli effetti legati ad un sisma distruttivo.
Sette semplici passi che aumentano la sicurezza per la tua famiglia in caso di terremoto: studia tutte le piccole attenzioni che potrebbero salvare la vita tua e dei tuoi cari.
Sisma ML 2.8 magnitudo avvertito vicino a Fabriano (AN)
Sisma ML 2.8 magnitudo avvertito vicino a Fabriano (AN). Risveglio agitato per gli abitanti della zona di Fabriano. Distintamente avvertito dalla popolazione locale. Alle ore 07:46 il servizio sismico nazionale ha rilevato un terremoto di magnitudo L2.8 alla profondità di 7,7km con epicentro localizzato su Cerreto D’Esi.
Il rivelato terremoto ha subito dato il suo feedback individuando la zona in corrispondenza di Fabriano, Cerreto D’Esi, Serra San Quirico e Sassoferrato.
Subito dopo, tenendo presente la tempistica di lavorazione di INGV, la rete ha ufficializzato l’intensità del terremoto.
La procedura dell’Istituto Nazionale Geologia e Vulcanologia impiega di media tra i 15 e i 30 minuti per la pubblicazione dei dati: qui è descritto come fa.
Prevenzione terremoto: i setti passi che ti salvano la vita
E’ di fondamentale importanza lavorare sulla prevenzione del terremoto, attuando tecniche e comportamenti atti alla diminuzione degli effetti legati ad un sisma distruttivo. Sette semplici passi che aumentano la sicurezza per la tua famiglia in caso di terremoto.
Nelle zone così sismicamente attive bisogna cominciare a mettere in atto azioni semplici in grado di salvarci la vita, come fissare i mobili alle pareti e togliere gli oggetti pesanti dai ripiani più alti.