Campi Flegrei: prove di allarme venerdì 11 ottobre alle 17:00

I cellulari e gli smartphone della Campania squilleranno all’unisono alle ore 17,00 di venerdì 11 ottobre 2024.

Ne parla oggi, tra le altre fonti, anche Fanpage. Si tratta del messaggio di test iT-Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico della Protezione Civile, che avviserà i cittadini del “rischio eruzione imminente del vulcano” dei Campi Flegrei, nell’ambito delle prove di evacuazione Exe Flegrei 2024, programmate dalla Protezione Civile nazionale dal 9 al 12 ottobre prossimi. L’esercitazione si svolgerà nell’ambito della sesta edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile e ha l’obiettivo di coinvolgere la popolazione di parte di Napoli e degli altri 6 comuni della zona rossa (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Marano e Giugliano in Campania) nel Piano Nazionale per il Rischio Vulcanico Campi Flegrei, che prevede le prove di evacuazione per il rischio eruzione. La partecipazione dei cittadini all’esercitazione è libera e volontaria, per aderire bisogna sottoscrivere una richiesta.

Il test avverrà a scala reale: preparati al messaggio

Sugli smartphone di quanti si troveranno sul territorio della Campania arriverà un messaggio di TEST e i telefoni cellulari emetteranno un suono per avvisare della ricezione del messaggio. L’invio, secondo il timing dell’esercitazione, avverrà intorno alle ore 17, in concomitanza con la simulazione della dichiarazione del passaggio da allerta arancione ad allerta rossa, prevista sempre in ambito esercitativo, e dell’avvio dell’evacuazione, con le procedure per l’allontanamento obbligatorio delle persone. Per i quartieri di Napoli compresi nella zona rossa Campi Flegrei, il Comune ha approvato a settembre 2024 il nuovo piano di evacuazione con le vie di fuga.

Allarmismo o corretta prevenzione?

Questo evento è molto importante e dimostra lo sforzo che le istituzioni stanno facendo, attraverso la tecnologia, per agire sulla prevenzione.

La prevenzione è l’unica arma che abbiamo per prevenire i danni derivanti da calamità natura attese (come un terremoto) o inattese (come un uragano).

Quindi non allarmismo ma prevenzione. Noi di Prevenzioneterremoto.it accogliamo di buon grado tali attività consapevoli che solo attuando tutte le azioni prima del manifestarsi dell’evento catastrofico si possono salvare vite umane.

Con un terremoto è inutile aspettare il boato che prevede il terremoto. Con uno tsunami è inutile aspettare il ritirarsi del mare come avvenuto nei devastanti terremoti che hanno colpito Creta.

Un terremoto è un evento atteso e sappiamo benissimo le zone dove colpirà. La popolazione deve sempre prepararsi al peggio attuando i sette passi fondamentali della prevenzione sismica.

Pericolosidade Sísmica em Lisboa: Uma Realidade a Não Subestimar

sisma terrore

Lisboa, capital de Portugal, é uma cidade repleta de história, cultura e paisagens deslumbrantes. No entanto, por trás da sua beleza e encanto, esconde-se uma realidade geológica que não deve ser ignorada: a periculosidade sísmica. Localizada numa zona de atividade tectónica significativa, Lisboa é vulnerável a sismos que, como o Grande Terremoto de 1755, podem ter consequências devastadoras.

A História Sísmica de Lisboa

A memória coletiva dos lisboetas está marcada pelo terramoto de 1 de novembro de 1755, que destruiu grande parte da cidade e causou milhares de mortes. Este evento, seguido de um tsunami e múltiplos incêndios, é um lembrete da força destrutiva que os sismos podem ter. Embora a tecnologia e o conhecimento científico tenham evoluído significativamente desde então, o risco de um novo grande sismo persiste.

A Geologia de Lisboa

Lisboa encontra-se próxima de várias falhas tectónicas ativas, incluindo a Falha de Lisboa e a Falha de Azores-Gibraltar. Estas falhas são parte de uma complexa interação entre as placas tectónicas Euroasiática e Africana. A tensão acumulada ao longo destas falhas pode ser liberada sob a forma de sismos, como aconteceu em 1755. Além disso, o substrato rochoso da cidade, que em muitas áreas é composto por materiais pouco consolidados, pode amplificar as ondas sísmicas, aumentando o potencial de dano.

Medidas de Prevenção e Preparação

A conscientização sobre a periculosidade sísmica em Lisboa tem levado à implementação de várias medidas de mitigação. A legislação portuguesa agora exige que todos os novos edifícios sejam construídos com normas de resistência sísmica. Além disso, a reabilitação de edifícios antigos está a ser incentivada para melhorar a sua resiliência face a potenciais sismos.

No entanto, apesar destas medidas, muitos edifícios históricos e zonas urbanas densamente povoadas continuam vulneráveis. É essencial que as autoridades continuem a promover a preparação sísmica através de exercícios de evacuação, campanhas de sensibilização pública e a instalação de sistemas de alerta precoce.

terremoto Lisboa Lisbona

O Futuro Sísmico de Lisboa

Embora não seja possível prever com precisão quando ocorrerá o próximo grande sismo, a comunidade científica concorda que Lisboa deve estar preparada para a eventualidade. A combinação de fatores históricos, geológicos e urbanos coloca a capital portuguesa numa posição de risco considerável.

Em suma, a periculosidade sísmica em Lisboa é uma questão que exige atenção contínua. A história ensina que a preparação é a melhor defesa contra os desastres naturais. Portanto, é vital que tanto os residentes quanto as autoridades mantenham uma vigilância constante e invistam em medidas que possam minimizar o impacto de futuros eventos sísmicos.

Lisboa, com toda a sua grandiosidade, deve estar pronta para enfrentar os desafios que a sua localização geológica apresenta, garantindo assim um futuro seguro para as gerações vindouras.

Castel Del Rio (BO): nel 1725 venne colpito da un terremoto devastante

Castel del Rio è un comune situato nell’Appennino tosco-emiliano, in provincia di Bologna. Questa zona, come gran parte dell’Appennino, è soggetta a un’attività sismica moderata, ma ci sono stati terremoti significativi nel corso dei secoli.

Il 26 agosto la scossa più forte in Italia di tutto il 2024

Lo scorso 26 agosto è stato registrato un sisma, chiaramente avvertito dalla popolazione, di magnitudo 3.9 Ritcher. A darne notizia l’INGV.

Nei giorni precedenti c’era stata un’altra scossa degna di nota con magnitudo pari a 3.2 Ritcher.

Lista dei terremoto più forti d’Italia del 2024

Castel del Rio: si deve temere un terremoto più forte?

La zona è sismicamente attiva. Ci sono quindi possibilità che un terremoto con una maggiore intensità torni a colpire l’area. Nonostante ciò non si può prevedere né quando avverrà né dove colpirà. Né tantomeno stimare la sua intensità.

Prendere coscienza della natura sismica del territorio dove si vive è di fondamentale importanza per ogni cittadino. La coscienza aumenta la consapevolezza della possibilità di dover vivere un evento sismico importante. E la consapevolezza porta ad una maggiore attenzione alla prevenzione.

Ecco alcuni dei terremoti storici più rilevanti che hanno interessato Castel del Rio e le aree circostanti:

  1. Terremoto del 13 gennaio 1918: Questo è uno degli eventi sismici più significativi che ha colpito l’Appennino tosco-emiliano nel XX secolo. Il terremoto, con una magnitudo stimata di 5.9, ha causato danni in diverse località, tra cui Castel del Rio. Molti edifici furono danneggiati, e ci furono anche crolli parziali.
  2. Terremoto del 29 giugno 1919: Un altro terremoto importante ha colpito l’area con una magnitudo di 6.4. Anche se l’epicentro era più vicino a Mugello (in Toscana), l’evento è stato avvertito chiaramente a Castel del Rio, causando ulteriori danni agli edifici già compromessi dal terremoto dell’anno precedente.
  3. Terremoti dell’Appennino tosco-emiliano del 1781: Questo evento sismico, sebbene meno documentato rispetto ai precedenti, causò danni significativi in varie località dell’Appennino. Castel del Rio fu tra le zone che risentirono degli effetti del terremoto.
  4. Terremoto dell’Appennino tosco-emiliano del 1725: Evento sismico significativo che ha colpito la regione.  Utilizzando il “Catalogo dei terremoti d’Italia” si scopre una magnitudo elevata oltre 5.5 Ritcher. Il terremoto, sebbene con poche informazioni, sconvolse il territorio tutto, specialmente Castel Del Rio.
  5. Terremoti recenti: Anche negli ultimi decenni, l’area ha continuato a essere soggetta a scosse sismiche minori, ma comunque rilevanti per una regione già segnata da un passato di eventi sismici distruttivi. Alcune di queste scosse hanno avuto un impatto minore su Castel del Rio, senza causare danni significativi.

Cosa dobbiamo aspettarci?

In generale, Castel del Rio e l’area circostante sono considerate zone sismiche, e la memoria storica dei terremoti ha portato a un’attenzione particolare nella costruzione e nel restauro degli edifici, in modo da ridurre i rischi associati a futuri eventi sismici.

Gli abitanti della zona devono imparare a convivere con il rischio sismico e, importantissimo, a praticare i sette passi della sicurezza sismica.

Fedez truffa Amatrice? L’inchiesta di Farwest fa discutere

Farwest, programma di Rai 3 condotto da Salvo Sottile, torna a indagare su Fedez con un’inchiesta che riguarda la trasparenza delle sue attività benefiche. Il servizio, tra l’altro, vuole fare luce sulle donazioni annunciate dall’ex marito di Chiara Ferragni per i terremotati di Amatrice. Scopriamo insieme cosa ha detto Fedez che, tramite i suoi avvocati, ha diffidato la trasmissione. A parlarne sia il sito Today.it che le interviste pubblicate su Youtube/rai.

Ovviamente accuse, tutte da dimostrare, dalle quali PrevenzioneTerremoto prende le opportune distanze limitandosi a riportare i racconti dell’inchiesta della trasmissione di Rai3 che coinvolge Amatrice.

L’iniziativa benefica di Fedez dopo il tremendo sisma

Due giorni dopo il terremoto del 2016 Fedez sposa una iniziativa benefica promossa dal Fatto Quotidiano e promette una donazione da parte della sua casa discografica Newtopia. “Da oggi Newtopia devolverà gli incassi e gli utili di Vorrei ma non posto e di Andiamo a comandare”, dice in un video su Instagram. Poi nel post specifica che a essere devoluto sarà il 100% dei ricavati delle canzoni raccolti nei successivi tre mesi. A questo Fedez precisa che aggiungerà una donazione personale.

A fronte di questo, Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, sostiene però di non aver mai sentito Fedez. Cinzia Monteverdi del Fatto Quotidiano spiega: “Lui fece un bonifico, ho qui l’estratto conto. Riconducibile alla società di Fedez nominata Zedef srl abbiamo solo un bonifico di 5mila euro effettuato il 30 agosto 2016″. A questi 5mila euro si aggiungono quelli di J-Ax, all’epoca socio di Fedez in Newtopia, effettuato in contemporanea.

Le donazioni di Fedez insomma sarebbero state effettuate quattro giorni dopo la pubblicazione del video. La domanda di Farwest è: quelle somme sono le donazioni personali dei cantanti? E cosa sarebbe accaduto al resto, ovvero ai ricavi delle canzoni dei successivi tre mesi? Forse anche in questo caso c’è stato un “errore di comunicazione“? Monteverdi risponde: “Io non parlerei di errore di comunicazione perché il suo messaggio era molto chiaro. Parlerei piuttosto di una mancanza di trasparenza che è diventata un po’ una abitudine dove la devi sparare grossa e poi magari nella tua vita ridimensioni le cose“.

La risposta dell’avvocato di Fedez alle accuse di Farwest

A rispondere in merito è però l’avvocato di Fedez, che fa sapere alla trasmissione che il cantante ha versato tutto il ricavato per tre mesi della canzone “Vorrei ma non posto”. A seguito della comunicazione da parte di Sony delle royalties spettanti a Fedez nei tre mesi, pari a 3.535 euro, ha infatti effettuato addirittura un versamento superiore, pari a 5.000 euro.

Campi Flegrei: cosa succederebbe se erutterebbero?

Ovviamente l’errore del titolo è voluto.

Ma l’errore macroscopico ha catturato la vostra attenzione!

Una recente ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Geophysical Research Letters (GRL), ha messo in luce che la super-eruzione della caldera dei Campi Flegrei avvenuta circa 40.000 anni fa, fu così violenta da aver giocato un ruolo importante nei processi demografici delle popolazioni paleolitiche delle regioni centrali e orientali del Mediterraneo, che potevano comprendere sia i Neanderthal che i primi sapiens moderni da poco arrivati dal continente africano.

Queste regioni sono state coperte da ceneri vulcaniche che nell’insieme sono note come “Ignimbrite Campana“. La ricerca, che si è basata su modelli matematici sostiene che questa eruzione potrebbe essere stata ancora più grande di quanto stimato in precedenza.

Come riporta il portale Focus, durante quella spaventosa eruzione sarebbero stati distribuiti in atmosfera fino a 450 milioni di chilogrammi di anidride solforosa, riducendo la temperatura di circa 1-2 °C per 2-3 anni. Inoltre le emissioni di anidride solforosa e cloruro di zolfo avrebbero innescato piogge acide e la cenere carica di fluoro sarebbe entrata nel ciclo vegetale inducendo effetti potenzialmente associati alla fluorosi, con danni a occhi, denti e organi interni, negli animali e nell’uomo.

Evacuazione in caso di eruzione

È pronto il piano di allontanamento della città di Napoli per il rischio eruzione ai Campi Flegrei. Si tratta di un piano diverso da quello speditivo per il rischio bradisismo che si sta vivendo attualmente. Il piano evacuazione riguarda l’eruzione, ovvero il caso estremo, quello che al momento non rientra negli scenari. Il piano speditivo, invece, riguarda il bradisismo, ovvero sollevamento del suolo e i relativi terremoti. Per entrambi occorre essere preparati e avere un iter da seguire.

Come riportato in questo articolo, l’evacuazione per il rischio vulcanico, in caso di emergenza dovrebbe coinvolgere nella sola città di Napoli 286.000 persone per un totale di 11 quartieri. A disposizione ci saranno 29 linee bus dell’Anm, con 500 autisti. Uno studio della Regione Campania ha previsto anche i numeri di coloro che dovrebbero avvalersi dell’esodo assistito ed essere, quindi, trasferiti nelle regioni gemellate, 143.000 napoletani, e quelli che, invece, provvederanno all’esodo autonomo, circa 200mila persone.

Sempre utile pensare a preparare uno zaino salvavita e a tenere a mente le regole della sicurezza contro i terremoti. La prevenzione può sempre salvarci la vita!

Bradisismo e Campi Flegrei: come cambiano gli scenari immobiliari

Abbiamo fatto uno studio approfondito sul mercato immobiliare in tempo di crisi bradisismica: i risultati sono clamorosi e li puoi leggere qui.

Maturità 2024: tra le tracce della prima prova manca quella sul rischio sismico

Il rischio sismico è un tema di grande rilevanza e complessità, che coinvolge vari aspetti della scienza, dell’ingegneria, della pianificazione urbana e della gestione delle emergenze. Oggi l’inizio delle prove di maturità poteva essere la giusta occasione per capire cosa i nostri alunni sanno in materia.

Ed invece si è persa l’ennesima occasione.

Terremoti? No..piuttosto selfie!

Per quanto riguarda la Tipologia C (Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità), sono stati invece proposti ai maturandi “Elogio dell’imperfezione” di Rita Levi Montalcini e “Profili, selfie e blog” di Maurizio Caminito (come riportato da TGCOM24).

Anniversario sisma L’Aquila e Campi Flegrei: argomenti attuali!

Gli argomenti che potevano essere presi di base per impostare una traccia sul rischio sismico ce ne sono, ed anche molto attuali!

Il recente anniversario, ad esempio, del terribile terremoto che 15 anni fa sconvolse L’Aquila (ed il centro Italia) sarebbe stato perfetto come spunto di riflessione per focalizzare l’attenzione su di un tema di grande attualità!

Se non bastasse la crisi bradisismica dei Campi Flegrei che da mesi, se non anni, toglie il sonno e la serenità a più di mezzo milione di italiani.

Alunni e docenti pronti ad un terremoto?

Sul piano della sicurezza sismica delle scuole italiane abbiamo i seguenti datiben 18.665 gli edifici scolastici che si trovano in zone ad elevato rischio sismico (zona sismica 1 e 2), in particolare in Sicilia (3.832), Campania (3.458) e Calabria (2.399).

Ciò nonostante, solo per il 29% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica! Solo il 9% delle scuole è stato migliorato dal punto di vista sismico e ancor meno (5%) è stato adeguato sismicamente. Sul miglioramento sismico, va meglio per le scuole del Molise (dove l’intervento è stato effettuato nel 41% delle scuole) e la Valle D’Aosta (40%), molto male per quelle del Lazio e della Sicilia (3%). Si fa correttamente prevenzione: no!

I terremoti si possono prevedere?

Proprio in relazione al terremoto dell’Aquila, una delle questioni più discusse all’epoca fu: i terremoti sono prevedibili? Si può sapere con anticipo che un evento sismico si sta per verificare, e in questo senso, dunque, prendere per tempo le dovute precauzioni? La risposta breve offerta dalla scienza è: no.

La risposta più articolata è che non è possibile prevedere con esattezza mese, giorno, ora e minuto di un evento sismico. Invece, dice l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non è possibile dire che non sia possibile dare alcune indicazioni su “periodi a rischio di maggiore sismicità” attraverso lo studio di alcuni “elementi precursori”: questi possono essere” variazione inconsueta della velocità delle onde sismiche, variazioni nel contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi, mutamenti nel livello delle acque di fiumi e di laghi, movimenti crostali” o per assurdo anche “assenza di micro-sismi” in una zona ad alto rischio sismico. In ogni caso sono “previsioni approssimative che non possono essere utilizzate per dare un allarme alla popolazione”.

Campi Flegrei: crisi bradisismica e mercato immobiliare

Studio del mercato immobiliare di Pozzuoli in funzione dell'attività sismica degli ultimi anni

La crisi bradisismica in atto nella zona di Pozzuoli e dei Campi Flegrei sta preoccupando molto gli abitanti della zona. E non solo.

Il mercato immobiliare italiano

Il mercato immobiliare italiano, inclusa la zona dei Campi Flegrei, sta attraversando una fase di stabilizzazione. Dopo un periodo di volatilità dovuto alla pandemia e alla situazione economica globale, si osserva una leggera flessione nei prezzi delle case usate, con una diminuzione dello 0,2% a livello nazionale a gennaio 2024​. In particolare, per la Campania, il prezzo medio di vendita è di circa 1.628 euro/mq, posizionandosi sotto la media nazionale​.

Fattori influenzanti

L’inflazione e l’aumento delle tasse continuano a influenzare negativamente il mercato immobiliare, riducendo la capacità di acquisto e aumentando l’incertezza economica​. Questo, combinato con una diminuzione della fiducia dei consumatori e delle imprese, può portare a un rallentamento delle vendite e a una stabilizzazione o lieve riduzione dei prezzi.

Crisi bradisismica e paura dei terremoti: il caso Pozzuoli

Prendendo a riferimento la zona simbolo dell’attuale crisi bradisismica, Pozzuoli, cerchiamo di capire se c’è una correlazione tra terremoti, paura della popolazione e valutazione degli immobili sul mercato.

Studio del mercato immobiliare di Pozzuoli in funzione dell'attività sismica degli ultimi anni
Analisi del costo di vendita immobiliare di Pozzuoli (PrevenzioneTerremoto.it)

Il grafico sopra è stato tratto da uno dei siti riferimento sul territorio italiano ossia Mercato Immobiliare. L’area di Pozzuoli ha, attualmente, un prezzo di vendita di circa 2.500€/mq con un aumento del +2.92% rispetto allo stesso periodo 2023. Si evince che la zona di Pozzuoli, nonostante la crescente preoccupazione causata dai continui e frequenti terremoti, sta attraversando una fase di crescita del valore degli immobili. Case che, per quanto riguarda Pozzuoli e dintorni, hanno un valore ben superiore alla media annuale della regione Campania (1.628€/mq).

Pozzuoli: affitti in grande aumento

Quello che lascia stupefatti è il valore degli affitti. Nel grafico sotto riportato si nota un andamento in forte crescita del prezzo di affitto al metro quadrato ( +16.40% rispetto allo stesso periodo 2023).

Studio del mercato degli affitti di Pozzuoli in funzione dell'attività sismica degli ultimi anni
Analisi del costo degli affitti di Pozzuoli (PrevenzioneTerremoto.it)

Praticamente il costo di affitto degli immobili ricalca fedelmente l’aumento della sismicità della zona! Questo può essere legato al fatto che i proprietari che hanno immobili sismicamente a norma, affittano gli stessi con un prezzo crescente.

Dopotutto i continui terremoti, molti dei quali con magnitudo importante per l’area, stanno lesionando ed indebolendo il patrimonio edilizio della zona. Più aumentano le case lesionate, più sale il valore degli immobili considerati più sicuri dai possibili acquirenti.

Questo dimostra sempre l’importanza della prevenzione, ad ogni livello della nostra vita.

Gli abitanti della zona dei Campi Flegrei devono scrupolosamente conoscere i sette passi per la sicurezza sismica. Bisogna essere preparati al peggio. Piccoli accorgimenti che potranno essere utili in caso di forte terremoto ma anche di eruzione vulcanica.

 

 

22 maggio 1960: il terremoto più potente di sempre devasta il Cile

Il terremoto di Valdivia del 1960, noto anche come grande terremoto del Cile, o come terremoto di Bío Bío, si è verificato il 22 maggio 1960 alle 14:11 ora locale (19:11 UTC), ed è a oggi il più potente terremoto mai registrato nella storia.  Come riportato su Wikipedia, il sisma ebbe una magnitudo di 9,5. Il suo epicentro fu localizzato nei pressi di Cañete, a circa 900 km a sud di Santiago, ma la città più colpita fu Valdivia. Dopo la scossa principale, una serie di fenomeni tellurici continuò a sconvolgere il Sud del paese fino al 6 luglio. 

Il 24 maggio, trentotto ore dopo la forte scossa, il vulcano Puyehue con un boato riprese la sua attività lungo il suo fianco meridionale. Il vulcano è situato fra due vallate scarsamente popolate delle Ande; di conseguenza l’eruzione ebbe pochi testimoni oculari e ricevette anche scarsa attenzione da parte dei media locali, preoccupati dei danni e dalle vittime causate dal sisma. Il terremoto fu la causa di questa nuova eruzione. L’eruzione si concluse il successivo 22 luglio.

Uno spostamento del fondo del mare, cosiddetto co-sismico, in questo caso di grande entità, ha perturbato l’intera colonna d’acqua soprastante, per tutta la lunghezza interessata della zona di subduzione, generando un grande tsunami. A descriverlo in nostro aiuto l’INGV che ci racconta che lo tsunami si è poi propagato in tutto l’Oceano Pacifico sotto l’azione della forza di gravità, che tende a riportare il livello del mare all’equilibrio. Le onde più alte hanno colpito le coste del Cile dopo circa 20 minuti con altezze di inondazione superiori ai 20 metri. Con il passare delle ore, lo tsunami ha poi investito quasi tutte le coste del Pacifico, sebbene con onde meno alte.

Insomma, giorni tremendi per le popolazioni colpite dal terremoto più grande della storia, dal relativo tsunami e dall’eruzione del vulcano Puyehue!

Fonte https://i0.wp.com/ingvterremoti.com/wp-content/uploads/2020/05/25_513_Hilo_US-Navy-1.png?ssl=1

Lo zaino che può salvarti la vita in caso di terremoto

E’ dimostrato che, in caso di calamità, se la persona intrappolata sotto le macerie si trova in condizioni ideali (senza traumi e in presenza di aria) essa può sopravvivere 72 ore. Il 90% delle persone estratte vive dopo una catastrofe lo è entro i primi 3 giorni. Dopo le possibilità di vita crollano vertiginosamente.

La paura che sta dilagando dopo le ennesime, violente, scosse di terremoto a Pozzuoli vicino i Campi Flegrei è immensa.

Se vivi in zona sismica fatti uno zaino salvavita

Se una persona vive in zona sismica, ad alto rischio, dovrebbe predisporre dentro la propria casa, in ambienti conosciuti, degli zaini salvavita contenenti l’occorrente che può aiutarli a sopravvivere quante più ore possibile. Magari sotto al letto dove si dorme la notte. Da afferrare non appena si sente il boato che precede il terremoto.

Lo zaino deve contenere: una bottiglia di acqua minerale, 3 barrette di cereali, occhiali e mascherina contro la polvere, un paio di guanti, un fischietto e una torcia con delle batterie.

Preparati all’arrivo del sisma e segui scrupolosamente i sette passi della sicurezza sismica. Solo con una attenta prevenzione possiamo salvare vite umane.

Terremoto Taiwan: 101 vite intrappolate sotto le macerie

Sopravvivere sotto le macerie di un terremoto

Terremoto Taiwan: 101 vite intrappolate sotto le macerie. E’ corsa contro il tempo nelle città dell’isola di Taiwan sconvolte ieri da un terremoto di magnitudo 7.4.

Secondo Ansa.it, le autorità sono in contatto con 101 persone sotto le macerie mentre 46 sono considerate disperse.

Il contatto, probabilmente possibile grazie alla rete cellulare, da speranza alle persone di fatto sepolte vive dal crollo degli edifici.

Molti ricorderanno la storia di Khalin Khan che filmò la sua agonia di 10 ore sotto le macerie del crollo del palazzo residenziale dove si trovava. Alla fine la storia ebbe un lieto fine.

Ma come ci si salva quando si è intrappolati sotto il crollo di un edificio? E’ possibile?

Si può sopravvivere se bloccati sotto le macerie?

Sopravvivere sotto le macerie di un crollo dipende da diversi fattori, tra cui la gravità del crollo, la posizione e la condizione della persona intrappolata, nonché la tempestività e l’efficacia del soccorso.

In alcuni casi, le persone intrappolate sotto le macerie possono sopravvivere per diversi giorni se hanno accesso a aria, acqua e spazio sufficiente per muoversi. Tuttavia, è importante sottolineare che il tempo è un fattore critico e le possibilità di sopravvivenza diminuiscono man mano che passa il tempo senza soccorso.

Le persone intrappolate sotto le macerie possono subire ferite gravi, traumi o problemi medici dovuti alla mancanza di acqua, cibo e cure mediche. Inoltre, possono essere a rischio di ipotermia, intossicazione da gas o altri pericoli ambientali.

Se si è coinvolti in un crollo o si conosce qualcuno che lo è, è essenziale contattare immediatamente i servizi di emergenza per avviare le operazioni di soccorso. La tempestività e l’efficacia del soccorso sono fondamentali per massimizzare le possibilità di sopravvivenza nelle situazioni di questo genere.

Quante ore si può sopravvivere sotto le macerie?

E’ dimostrato che, in caso di calamità, se la persona intrappolata sotto le macerie si trova in condizioni ideali (senza traumi e in presenza di aria) essa può sopravvivere 72 ore. Il 90% delle persone estratte vive dopo una catastrofe lo è entro i primi 3 giorni. Dopo le possibilità di vita crollano vertiginosamente.

Anche durante il terremoto che ha sconvolto la Turchia la legge delle 72 ore era ben chiara ai soccorritori.

Preparati all’arrivo del sisma e segui scrupolosamente i sette passi della sicurezza sismica. Solo con una attenta prevenzione possiamo salvare vite umane.

Se vivi in zona sismica fatti uno zaino salvavita

Se una persona vive in zona sismica, ad alto rischio, dovrebbe predisporre dentro la propria casa, in ambienti conosciuti, degli zaini salvavita contenenti l’occorrente che può aiutarli a sopravvivere quante più ore possibile. Magari sotto al letto dove si dorme la notte. Da afferrare non appena si sente il boato che precede il terremoto.

Lo zaino deve contenere: una bottiglia di acqua minerale, 3 barrette di cereali, occhiali e mascherina contro la polvere, un paio di guanti, un fischietto e una torcia con delle batterie.