L’intelligenza artificiale ci dice di chi è la colpa del cambiamento climatico. E tu lo sai?

Oramai si parla costantemente e quotidianamente di intelligenza artificiale.

Allo stesso modo il nostro bel paese è sempre più spesso scosso da eventi tragici, come le recenti e ripetute alluvione, per le quali ci sentiamo costantemente dire: è colpa del cambiamento climatico. Qui si può leggere una recente intervista ad uno dei maggiori esperti in meteorologia in Italia, Luca Mercalli.

Gli italiani sono sempre più stretti nella morsa di nuove normative, europee, pensate per limitare l’emissione di CO2 ed aiutare l’ambiente.

Normative auto sempre più restrittive (andiamo verso le Euro 7), limitazioni del traffico nei week end, costi di benzina ed elettricità sempre più alti.

Ma l’Italia e l’Europa devono caricarsi sulle spalle il peso ecologico di tutto il mondo?

Quale è la nazione al mondo più colpevole per il cambiamento climatico?

Facendo questa domanda ad uno dei siti (gratuiti) di intelligenza artificiale, ChatGPT, il risultato è sconcertante. Leggilo qui!

“”Stabilire quale nazione sia “la più colpevole” dei cambiamenti climatici dipende dal criterio utilizzato. In generale, i principali responsabili delle emissioni storiche e attuali di gas serra sono Paesi con economie sviluppate e industrializzate, come gli Stati Uniti e i Paesi europei, e grandi economie emergenti, come la Cina e l’India. Ecco i principali punti da considerare:

  1. Emissioni storiche cumulative: Gli Stati Uniti e i Paesi europei sono responsabili di una quota significativa delle emissioni storiche di CO₂, iniziando con l’industrializzazione nel XIX secolo. Gli USA da soli hanno emesso circa un quarto di tutte le emissioni globali di CO₂ dal 1850 a oggi.
  2. Emissioni attuali: La Cina è attualmente il più grande emettitore di gas serra a livello mondiale, seguita da Stati Uniti e India. Ciò è dovuto in parte alla loro vasta popolazione e alle grandi economie industriali.
  3. Emissioni pro capite: In termini di emissioni per persona, Paesi ricchi come il Qatar, il Kuwait, gli Stati Uniti e l’Australia sono tra i maggiori inquinatori, dato il loro elevato consumo energetico e i loro stili di vita ad alto impatto ambientale.
  4. Impatto per settore industriale: Alcuni Paesi sono responsabili di emissioni indirette derivanti dal consumo di beni prodotti in Paesi a basso costo. Per esempio, molti beni di consumo prodotti in Cina sono destinati all’esportazione verso Europa e America del Nord.””

Tutti conoscono quali siano i colpevoli

Quindi pare evidente che tutti conoscano la situazione e tutti conoscano i colpevoli a livello mondiale.

Possiamo quindi pagare solo noi italiani in termini di danni economici e vite umane quando ci sono eventi catastrofici come le ultime alluvioni?

Sicuramente no. Ma anche se il cambiamento climatico non è colpa nostra, le istituzioni dovrebbe puntare tutto sulla prevenzione.

Così come è importantissima la prevenzione antisismica, è di fondamentale importanza la prevenzione ambientale.

Emissioni CO2 nel mondo: davvero pensi che l’auto elettrica migliorerà la situazione? LEGGI QUI!

Introduzione: Le crescenti preoccupazioni ambientali hanno portato a un’aumento dell’attenzione sulle emissioni di gas serra in vari settori, tra cui quello automobilistico, navale e aereo. In questo articolo cercheremo di esaminare le emissioni prodotte dalle automobili di tutto il mondo, confrontandole con il consumo energetico di navi e aerei commerciali.

Stima molto difficile se non impossibile. Utilizzando i vari canali informativi però cercheremo di essere quanto più realistici possibile.

Le Emissioni delle Automobili nel Mondo

Il settore automobilistico è uno dei principali contributori alle emissioni globali di gas serra. Si stima un parco veicoli di circa 1 milione in tutto il mondo. Considerando che la maggior parte dei veicoli vede la presenza, al suo interno, di pochi occupanti, è logico attendersi un forte impatto delle automobili a livello di emissioni di CO2 in atmosfera. Prevenire ciò è di fondamentale importanza.

Considerando che la maggior parte delle automobili viene usata soltanto poche ore al giorno, stimando un utilizzo medio di 2 ore al giorno con un consumo di 10km/litro, tutte le vetture del mondo consumano 14,5 milioni di tonnellate di carburante al giorno!

Tenuto conto della quasi impossibilità di riuscire a fare una stima attendibile, il dato che ne esce è comunque molto preoccupante ma il confronto con le altre forme di trasporto, navi ed aerei commerciali in primis, nasconde innumerevoli sorprese.

Le Emissioni nei Cieli: Aerei Commerciali

L’aviazione commerciale è un’altra fonte importante di emissioni di gas serra. Questo paragrafo esplorerà il consumo energetico degli aerei commerciali. Secondo i dati aggiornati di ChatGPT ogni giorno ci sono circa 100.000 voli commerciali per un totale di 160.000ore di volo! Considerando un consumo medio, relativo un Boeing 737, di circa 3 litri di combustibile per ogni passeggero e per ogni ora di volo, il traffico aereo consuma ben 90.000 tonnellate di carburante al giorno!

Il Consumo Energetico delle Navi Commerciali

Se i numeri dell’automotive e del traffico aereo appaiono immensi, nulla in confronto al traffico commerciale marittimo!

Le navi commerciali svolgono un ruolo cruciale nel trasporto di merci su scala mondiale, ma il loro consumo energetico ha un impatto significativo sull’ambiente. Grazie al database mondiale MarineTraffic il sito di informazione Agi.it ha stimato, in un mese, 800 milioni di posizionamenti per 18 milioni di navi (media di 1,43 tratte al giorno per nave). Da una semplice valutazione numerica si possono stimare un totale di oltre 125 milioni di imbarcazioni (medio-piccole) oltre le 24000 navi cargo di grandi dimensioni e le 350 navi da crociera . Numeri spaventosi che portano ad una stima di 394 milioni di tonnellate di combustibile al giorno!

Confronto e Implicazioni Globali

Il confronto tra le emissioni delle automobili, il consumo energetico delle navi e le emissioni degli aerei commerciali pare difficoltoso ma mette subito in evidenza una cosa: anche nelle condizioni peggiori immaginabili i consumi legati all’automotive (e quindi le relative emissioni in atmosfera) sono minimi se confrontati con quelli del trasporto aereo/marittimo!

Conclusione

In conclusione, il raffronto tra le emissioni delle automobili, il consumo energetico delle navi e le emissioni degli aerei commerciali evidenzia l’importanza di adottare approcci sostenibili in tutti i settori del trasporto. Le sfide legate alle emissioni richiedono soluzioni innovative e collaborative per ridurre l’impatto ambientale e promuovere un futuro più sostenibile per il nostro pianeta.

Siamo però convinti che la spinta di ogni costruttore (e delle scelte politiche europee) verso automobili elettriche sia davvero la priorità per salvare il pianeta? Siamo convinti che l’impegno (limitato praticamente ai soli stati dell’Unione Europea) per la fine della produzione di auto endotermiche entro il 2035 serva a qualcosa dopo aver letto i numeri sopra?

Tesla, leader innovativo del settore, ha da poco presentato il mostruoso Cybertruck ,ennesima automobile che punta più sull’effetto “wow” che sulla sostenibilità.

Ha senso produrre auto elettriche che montano pneumatici larghi e alti? Suv elettriche che hanno accelerazioni migliori di una supercar endotermica?

Se il fine fosse davvero il risparmio di carburante, non converrebbe barattare l’estetica e le prestazioni con una maggiore autonomia? 

Prevenzione Terremoto, sempre attenta alla salute del nostro unico pianeta e non solo alla prevenzione dai terremoti, crede che bisogna intervenire immediatamente per limitare il traffico aereo (e non incentivarlo come accaduto negli ultimi 15 anni) anche perchè oggi è possibile incontrarsi virtualmente, per lavoro, grazie alle potenzialità dei nostri socials.

Il commercio, la globalizzazione, spingono milioni di utenti ad acquistare effimeri oggetti online (su piattaforme come Wish, Aliexpress, Amazon o Ebay) senza pensare che, gli stessi, arriveranno a casa nostra sprecando milioni di tonnellate di combustibile!

Per un mondo più green dobbiamo, anzitutto, partire da noi e modificare le nostre malsane abitudini commerciali. La vera transizione energetica parte da qui.